Mancano quattro anni alla fatidica data entro la quale la filiera editoriale europea e i vari attori internazionale del settore dovranno adeguarsi a valori e criteri di accessibilità. Questo importante passaggio dovrà consentire alle persone con disabilità visive, ma anche con difficoltà di lettura a stampa (come le persone dislessiche) l’accesso e la consultazione libera e immediata non solo dei libri digitali, ma anche delle piattaforme da cui si scaricano e dai siti web che li commercializzano.
L’European Accessibility Act è una rivoluzione necessaria, una crescita, un aumento di sensibilità e un’integrazione arricchente per tutti i soggetti che hanno a cuore il mondo del libro e della cultura, per il mondo del libro in generale. Editori, distributori, librerie on line, siti e-commerce sono chiamati a impegnarsi mettendo in campo nuove risorse, adeguando servizi e proposte. Ma la lista dei protagonisti impegnati in questo sforzo di innovazione è molto più lunga. Anche sviluppatori di soluzioni di letture, piattaforme e produttori di device devono ampliare gli orizzonti e rispondere in modo nuovo.
In Italia possiamo annoverare come avanguardia internazionale la LIA, la fondazione Libri Italiani Accessibili, promossa dall’iniziativa dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti e dell’Associazione Italiana Editori. La LIA da sempre si occupa di questi temi. Grazie a diversi stakeholders interessati e a partire dalle persone con disabilità interviene e porta avanti modelli di progettazione e di innovazione tecnologica e sociale. Da anni progetta e verifica prodotti e servizi in un’ottica di user centered design, realizzando con largo anticipo gli obiettivi richiesti dall’European Accessibility Act. In un’intervista recentemente rilasciata a Key4biz Cristina Mussinelli, segretario della LIA ha illustrato ampiamente i punti di forza del lavoro svolto dalla fondazione.
Libri accessibili: cosa sono?
Nell’intervista Cristina Mussinelli ha spiegato che cos’è un libro accessibile, in particolar modo com’è fatto. I libri digitali accessibili devono rispettare determinati criteri fissati a livello internazionale, ma soprattutto tramite strumenti tecnologici appositi, come sintesi vocale dal proprio device o display braille una tastiera che trasforma il testo in braille digitale).
I criteri prevedono:
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Presenza di indici per acceso diretto ai capitoli tramite link
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Titoli e semantica del testo chiara
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Illustrazioni e grafici corredati da descrizione alternativa
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Testi con caratteri ingrandibili
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Sfondi colorati per supportare la lettura degli ipovedenti
I criteri fissati sono 42, e stabiliscono rigorosamente gli standard di accessibilità. La Mussinelli ha inoltre sottolineato un dato molto importante: i libi realizzati con questi criteri risultano di qualità migliore per tutti i lettori.
La segretaria del LIA ha proseguito indicando il numero di libri accessibili attualmente il Italia, e reperibili sul sito www.libriitalianiaccessibili.it.
Editoria e accessibilità
Ma come si diventa editori accessibili? I marchi editoriali che si sono associati e hanno avviato un percorso con la Fondazione sono circa 76, ma periodicamente aumentano, grazie a un lavoro di consulenza e formazione sulla produzione. La fase della produzione non esaurisce l’iter necessario per rendere un libro accessibile, prima di assegnare una certificazione di accessibilità è necessario comunicare le specifiche utili ad inserire il libro correttamente nel percorso della distribuzione digitale, per far sì che il prodotto possa comunicare in modo trasparente con l’utente, in linea con le indicazioni richieste dall’Accessibility Act.
Il principio a cui aspira la fondazione LIA, spiega la Mussinelli, è quello del born accessible, prodotti editoriali che nascono già come accessibili e possono essere fruibili per tutti.
Oltre l’editoria
Mussinelli inoltre sottolinea l’importanza del ruolo svolto dalle piattaforme di distribuzione, siti di e-commerce, device e applicazioni di lettura, soprattutto da dispositivi mobile che rappresentano la fetta più grande di strumenti d’accesso.
È un piacere sapere che l’Italia rappresenta un’eccellenza in questo campo. La LIA ha già ottenuto riscontri internazionali per il suo operato, con materiale divulgativo e formativo tradotto in Germania e in Giappone, dove riscuote sempre maggiore interesse la sensibilità verso questo argomento. Sicuramente molta strada è ancora da fare, speriamo di farla tutti insieme.